La radice trilittera shīn-hā-rā (ش ه ر) è utilizzata nel Corano per generare il termine shahr (شهر), mese, che si riscontra in questa casistica: 12 volte come singolare, 2 volte come duale e 7 volte come plurale.
Su quest'ultima forma sappiamo che il numero sette è utilizzato dalla simbologia coranica per indicare il concetto di infinito, e quindi la ripetizione indefinita, però è ancora più interessante notare che a sua volta questo plurale è espresso 6 volte come ashhur (أَشهر) e 1 sola volta come shuhūr (شهور). Il fatto che si ripeta 2 volte la forma duale shahrayn (شهرين), che è specifica per le coppie e che ovviamente non ha un corrispettivo nella lingua italiana, non necessita di particolare commento quanto alla corrispondenza, ed è piuttosto interessante raccogliere il suggerimento quanto alla duplicazione: aggiungendo il dato agli altri otteniamo la semplice operazione 2 x 6 x 1 = 12.
Come detto sono 12 anche le ricorrenze della forma singolare del termine shahr (شهر), mese, e a questo proposito sappiamo che il Corano dà delle indicazioni molto precise.
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Parti dei versetti 9:36 e 9:37 da un passo dal mio manuale in cui riporto alcuni dei dati utili alla composizione della formula coranica sulla relatività spazio-temporale > Corano, tecnologia e vita extraterrestre |