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venerdì 22 agosto 2025

Il Corano e il tema extraterrestri [III] - ISLAM PRIMIGENIO E VITA EXTRATERRESTRE

Sorvolando momentaneamente sugli spunti derivanti direttamente dal testo coranico, che sono ciò che più interessano questa disamina e saranno esposti successivamente, diamo prima di tutto uno sguardo al contesto della Rivelazione: la compagnia del Profeta e gli immediati successori.

Un ḥadīth, ovvero un racconto, riportato in un commentario del Corano del XV secolo ritenuto autorevole nell’Islam sunnita, ad-Dur al-Manthūr di Jalāl as-Suyuti, contiene una significativa risposta del fidato compagno di Maometto Abdullāh Ibn ʿAbbās, allorquando fu interrogato sul senso di un versetto:

Se ve ne parlassi dettagliatamente, non ci credereste, lo rifiutereste. Ci sono sette terre, e ogni terra ha un Profeta come il vostro Profeta, un Adamo come Adamo, un Noè come Noè, un Abramo come Abramo e un Gesù come Gesù”.

Il numero sette è usato dal Corano, e conseguentemente in alcuni dottrine islamiche esoteriche, come simbolo di complessità, astrazione, indicibilità, quindi l’espressione ‘sette terre’ sta a significare ‘infinite terre’. Sembra di capire che Maometto e i suoi compagni più stretti sapessero qualcosa che per gli altri sarebbe stato incomprensibile, forse inaccettabile.

Nell’opera a carattere enciclopedico del X secolo al-Khiṣāl, autorevole presso lo sciismo, alla sesta guida sciita Jaʿfar aṣ-Ṣādiq, vissuto nell’VIII secolo, è attribuita questa affermazione:

Dio ha creato altri dodicimila mondi e ognuno di essi è più grande di sette cieli e sette terre messe assieme, e nessuno di chi ci vive penserebbe mai che Dio abbia creato altri mondi”.

Notevole, soprattutto se intendessimo anche qua i numeri espressi come usati per indicare grandezze incalcolabili, e incomunicabili.

Di Muḥammad al-Bāqir, predecessore di Jaʿfar, è stato registrato che avrebbe detto:

Forse voi pensate che Dio abbia creato solo questo mondo, e che non abbia creato altri esseri umani oltre a voi. Ebbene, io vi giuro su Dio che Egli ha creato migliaia e migliaia di mondi, e migliaia e migliaia di Umanità”.

Anche qua i numeri sembrano essere simbolici per quantità incalcolabili e verità inenarrabili. Quel che emerge è che, qualunque cosa sapessero i più prossimi al Profeta, e i loro successori, non potevano comunicarla apertamente, o comunque avevano ragione a ritenere che non sarebbero stati creduti. Non possiamo neanche sapere esattamente come l’abbiano inteso e/o come gli sia stato comunicato, perché la loro mentalità era comunque quella di uomini della loro epoca. Sta di fatto che queste affermazioni risultano avanguardistiche sia rispetto al tempo in cui sono state formulate che a quello in cui sono state documentate.

Tutto ciò è connesso direttamente alla rivelazione coranica, i cui spunti in merito devono essere considerati, data la precedenza della fissazione nel canone coranico e l’ineguagliabile livello di affidabilità con cui è giunto ai giorni nostri, come la fonte primaria a cui fare riferimento.


© 2025 - Estratto dalla versione rieditata di uno scritto già apparso sulla rivista XTimes n.191 del Settembre 2024 (X Publishing, pp.26-35) col titolo “Il Corano E Gli Extraterrestri”.