Nel Corano sono varie le ricorrenze numeriche che riguardano il numero 7 e suoi multipli. Una interessante che ho ora verificato, e che si aggiunge alle altre già segnalate sul mio manuale, è questa: dalla radice trilittera mīm-ṭā-rā si originano il sostantivo maṭar, pioggia, e il verbo indicativo um'ṭirat, piovere, ed entrambi si ripetono in tutto il testo coranico 7 volte.
Si origina poi dalla stessa radice il participio attivo mum'ṭir, traducibile con l'aggettivo 'piovoso', che ricorre un'unica volta e che rimane quindi a suggello dell'altra e significativa proporzione fra sostantivo e verbo.
Curiose coincidenze, se non si fossero già riscontrate decine e decine di "coincidenze", e non si fosse già ragionato sulla difficoltà di porle in essere con la potenza di calcolo del VII secolo, quando fu redatto il testo del Corano giunto fino a noi, e soprattutto tenendo conto del fatto che risultano incastri su incastri incrociati. L'unica ipotesi di spiegazione plausibile a cui si può giungere con approccio razionale è che non si tratti né di una sommatoria di "casi", tali per cui sarebbe incoerente non vedervi un disegno intelligente, né di un "miracolo", come sostengono generalmente i musulmani chiudendo così la questione, e neanche dell'operato di un qualche sconosciuto consesso di sapienti plurispecializzati con conoscenze per il tempo anacronistiche. Bensì di qualcos'altro, di natura certamente inaudita e difficile da digerire, ma su cui il Corano stesso dà delle indicazioni abbastanza esplicite. A volerle leggere, ovviamente.
Link per la verifica: https://corpus.quran.com/qurandictionary.jsp